Gianrico Carofiglio, Le tre del mattino, Einaudi 2017.
Il romanzo racconta di un inconsueto viaggio a Marsiglia compiuto da un padre divorziato e da un figlio taciturno e con un grave problema di salute (Antonio, il narratore). Durante la permanenza nella città francese padre e figlio attraversano insieme alcune avventure e finiscono per conoscersi in profondità per la prima volta.
Il jazz svolge un ruolo di primo piano nella vicenda, dominando un paio di scene. La prima: la sera, a cena, il padre si apre al figlio raccontando come ha conosciuto la madre, della sua giovinezza e poi del lavoro, delle speranze e delle illusioni. Come questa: “Sognavo di diventare un pianista jazz e un grande matematico. Su due aspirazioni,diciamo che me ne è riuscita mezza”.
Con un padre pianista dilettante una notte da trascorrere insieme i due si ritrovano in un locale dove si tiene una jam session jazz, prima occasione per parlare anche di musica.
– Allora, ti va di andare in questo posto dove suonano?
– Sì, non ho mai sentito suonare il jazz, magari mi piace.
– Credi di non averlo mai sentito. Il jazz è dappertutto, ha detto qualcuno.
– Qualcuno chi?
Ridacchiò. – Io. Ma il jazz è un argomento su cui circolano tanti aforismi.
Nel jazz club il padre si esibisce al pianoforte sotto gli occhi stupiti di Antonio, il quale lo ha convinto a suonare di fronte a tutti i presenti. Il brano per la cronaca è So What di Miles Davis e qui non servono commenti, il bersaglio è troppo grosso per andare a caccia.
Il ragazzo scopre un talento e un aspetto del padre che aveva sempre ignorato, ma per lui questa è anche un rito di iniziazione verso un genere musicale che fino a quel momento aveva ignorato.
Negli anni a venire avrei ascoltato parecchio jazz nelle sue diverse manifestazioni e forme. Avrei imparato concetti di cui quella notte a Marsiglia non sapevo nulla: variazioni, parafrasi, dissonanze, cluster, cromatismi, interplay, improvvisazione modale, free jazz.
Ma tutto quello – poco o molto- che capisco davvero del jazz lo imparai quella notte.