Che la bella Alba, indiscusso paradiso enogastronomico del Piemonte, sia anche una città di cultura e arte è cosa nota da diversi anni. Oltretutto non possiamo dimenticare che Alba significa anche, dal punto di vista letterario, un autore immenso come Beppe Fenoglio! Fortunatamente qui grandi vini, tartufi e una cucina apprezzata in tutto il mondo oggi stimolano la nascita di eventi in grado di “nutrire” anche gli occhi e le orecchie oltre al palato. Mostre d’arte di livello internazionale e musica raccontano un’altra Alba che da alcuni anni ha anche riscoperto un cuore jazz. Dal 2007 l’associazione Alba & Jazz propone il suo festival, un appuntamento che, sotto la direzione artistica di Fabio Barbero negli anni è cresciuto, facendosi conoscere ben oltre i confini regionali con una proposta di grande qualità, capace di coniugare i grandi nomi internazionali con musicisti italiani o europei. Insomma il festival di Alba è uno di quegli appuntamenti annuali dei quali è bene sempre controllare il cartellone perché le sorprese non mancano mai. La serata clou di quest’anno, nella suggestiva location del cortile del Teatro Sociale proponeva il trombettista e compositore Jeremy Pelt. Questo musicista da diversi anni è tra i musicisti americani più in vista del panorama e la sua musica, che parte da un neo hardbop di alta qualità tecnica, cerca sempre di forzare i confini di genere, di non cadere nello scontato. Dal palco per tutta la serata arriva un diluvio di note: Pelt suona con parsimonia e incisività e lascia ampio spazio ai suoi partner, tutti giovanissimi, ma tra i quali spiccano il vibrafonista Jalen Baker che sicuramente è destinato a fare grandi cose e che propone improvvisazioni sempre tese e ricche e il batterista Jared Spears che è giovanissimo ma ha il piglio giusto. Ricopre un ruolo centrale nel live l’ultimo lavoro in studio di Pelt Tomorrow’s Another Day, del quale vengono proposti diversi brani. La mia preferenza è andata a People, una ballad dolce ma non diabetica che ad Alba il trombettista fa precedere da un’ampia introduzione in solitaria. Le note calde della tromba scendono dal palco verso un pubblico emozionato e attento.
Ispirata fotografia di Roberto Cifarelli, presa dalla pagina facebook di Alba Jazz